©Alessio Boni 2021
C'è un motto che caratterizza Alessio Boni fin da adolescente: "Se il tuo mondo non ti permette di sognare, scappa verso un dove puoi".
A 19 anni, conseguito il diploma di ragioneria, lascia il lavoro di piastrellista e il lago d'Iseo, dove è nato. Non immagina che non ci tornerà più e che, dal quel momento, non si fermerà più. Non sa ancora quale sia il suo sogno. Lo cerca a Milano (in polizia), in America (dove fa di tutto: newspaper delivery boy, lavapiatti, babysitter), poi nei villaggi turistici (come animatore).
Lo trova finalmente a 22 anni, la prima volta che va a teatro. Vede La Gatta Cenerentola di Roberto De Simone, che gli cambia la vita. Da lì, l'ammissione all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico a Roma; incontri importanti con maestri come Andres Rallis, Orazio Costa Giovangigli, Peter Stein; gli anni di tournée teatrale con Giorgio Strehler e Luca Ronconi; il debutto sul piccolo schermo con La donna del treno per la regia di Carlo Lizzani, e sul grande con La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana.
L'interpretazione di Matteo Carati gli fa da trampolino di lancio. La sua carriera professionale spicca il volo e, ruolo dopo ruolo, scopre nuovi mondi in cui sognare: interpreta Caravaggio, Giacomo Puccini, il principe Andrej Bolkonskij, Walter Chiari, Ulisse e perfino Dio nello spettacolo teatrale Il visitatore diretto da Valerio Binasco.
Nel 2019 è al cinema con Tutte le mie notti di Manfredi Lucibello e Non sono un assassino di Andrea Zaccariello. È stato in televisione con La compagnia del cigno di Ivan Cotroneo e con un cameo ne Il nome della rosa, fiction internazionale firmata Giacomo Battiato, ispirata al romanzo di Umberto Eco e alla trasposizione cinematografica di Jean-Jacques Annaud. In autunno tornerà sul piccolo schermo con la seconda stagione della fortunata serie Rai La strada di casa.
Nel contempo, varcati i 50 anni, dopo circa 30 trascorsi tra palco e set, la curiosità lo ha portato anche "dall'altra parte della barricata". Nel 2015 ha esordito alla regia teatrale con lo spettacolo I duellanti tratto dal libro di Joseph Conrad. Quest'anno si è cimentato con il capolavoro di Miguel de Cervantes, Don Chisciotte, di cui ha curato la regia e interpretato il protagonista.
There is a motto Alessio Boni has lived by ever since he was a teenager: "If your world doesn't allow you to dream, run away to one where you can".
At 19, after earning a diploma in accounting, he left his job as a tiler and Lake Iseo, where he was born. Little did he know he was never to return or come to a stop. He did not know what his dream was yet. He pursued it in Milan (in the police force), in America (where he did anything from delivering newspapers to washing dishes to babysitting), then in tourist resorts (as an entertainer).
He discovered it at last, at 22, the first time he went to the theater. He saw The Cat Cinderella by Roberto De Simone, a life-changing experience which led to his admission to the Silvio D'amico Academy of Dramatic Arts in Rome, meeting masters such as Andres Rallis, Orazio Costa Giovangigli and Peter Stein, years of touring with Giorgio Strehler and Luca Ronconi, his television debut in La donna del treno directed by Carlo Lizzani and his film breakthrough in The Best of Youth by Marco Tullio Giordana.
The part of Matteo Carati was a springboard for his career. Role after role, he discovered new worlds to dream in, playing Caravaggio, Giacomo Puccini, Prince Andrej Bolkonskij, Walter Chiari, Ulysses and even God, in the play The Visitor, directed by Valerio Binasco.
In 2019 he has starred in the films Tutte le mie notti by Manfredi Lucibello and Non sono un assassino by Andrea Zaccariello. He has acted in the tv productions La compagnia del cigno by Ivan Cotroneo and The Name of the Rose, an international production by Giacomo Battiato, based on the novel by Umberto Eco and the film by Jean-Jacques Annaud. In the fall he will be on tv again in the second season of the successful Rai series La strada di casa.
In the meantime, in his early fifties, after thirty years spent on stage and on the set, curiosity has led him "on the other side of the fence". In 2015 he made his directorial debut with the play The Duellists, based on the book by Joseph Conrad. This year he has taken on the masterpiece by Miguel de Cervantes, Don Quixote, as director and lead actor.